Il nome Riardo
Alcuni storici locali hanno cercato di individuare l’origine del nome del nostro paese.
· Secondo il Giusti, il nome è di origine longobarda perché qui abitavano soggetti “liberi” ed altri“semiliberi” ossia, come si diceva in lingua longobarda, “arimanni”ed “aldi”.Attraverso successive metatesi si sarebbe passati dapprima ad “Arialdi” ed infine all’attuale “RIARDO”.
· Il Piscitelli, prendendo spunto da una tradizione locale riportata dallo stesso Giusti, ritiene che il nome del nostro paese abbia a che vedere con Annibale, il grande condottiero cartaginese che devastò ed incendio l’agro sidicino nel 217 e nel 211 a.C. così come ci narrano gli storici Tito Livio, Plutarco e Silio Italico. Il nostro paese, quindi, sarebbe stato bruciato una prima volta da Annibale, subito ricostruito dai nostri indomiti avi, bruciato una seconda volta dallo stesso Barcida e questa volta con l’aggiunta di una tremenda minaccia:“Se al mio ritorno ti trovo ancora ricostruito, ti RIARDO”. Il Piscitelli dice che tale tradizione, ovviamente, non va presa alla lettera perché la lingua italiana non esisteva ancora ma che dovremmo comprendere il nucleo di verità che in tale tradizione è racchiuso. In latino “rursus” ed “ardet”significano letteralmente “brucia di nuovo” per cui la contrazione dapprima in “Ruarde” ed infine in “RIARDO” è di facile intuizione.
· Le argomentazioni dello Spaziano vanno in tutt’altra direzione. Partendo dal presupposto che molti paesi traggono il loro nome proprio dalle caratteristiche del sito in cui sorgono, “toponimo” significa “nome del luogo”, egli sostiene che il nome del nostro paese derivi dall’unione di due verbi greci, “reo” e “ardo”, letteralmente “scorro” e “zampillo, disseto”, il tutto con chiaro riferimento alle nostre notissime acque minerali già conosciute dagli antichi tanto da essere citate da Vitruvio e da Plinio il Vecchio ed oggi esportate in tutto il mondo sotto il nome di Ferrarelle.
· Da ultimo, il Caiazza ha riportato in auge la possibile origine longobarda del nostro toponimo ponendo particolare attenzione al suffisso “ardo” tipico di quel popolo e perciò ipotizzando un Castrum Leardi” o nome similare di qualche sculdascio preposto al governo del nostro castello durante quella dominazione.
Allo stato i primi documenti in cui appare il nome di Riardo sono tutti successivi all’anno mille. Si tratta di bolle papali che delimitano la giurisdizione territoriale del vescovo di Teano, in cui ricadeva, appunto, Riardo, o di documenti relativi ai primi feudatari del nostro paese.
In tutti si legge direttamente “CASTRUM RIARDI”.
Notizie storiche curate dall'Avv. Antonio Pepe